Un saggio elaborato da Vincenzo Turba, per capire come si è evoluto il mondo che ci circonda.
Quel giorno sentivo le mie idee
sempre più confuse.
Il susseguirsi di notizie dalla
più varia e contraddittoria interpretazione, mi lasciava perplesso e confermava
i miei dubbi che quella grande
varietà di contrasti politici, economici, ideali ed etici predominante nel
nostro tempo, fosse in grado di rendere chiari a tutti la vera causa della sfocata,
se non addirittura falsa visione dell’attuale precaria realtà e gli strumenti
per conquistarne una nuova, meno avvilente, più degna di un avvenire.
Più avevo davanti agli occhi
quello che stava succedendo nel nostro mondo, anche negli angoli più reconditi,
lo scetticismo si sarebbe trasformato in irreversibile sfiducia nelle nostre
risorse per farvi fronte, se non fosse stato in me presente l’intuito, divenuto
a poco a poco profonda convinzione, che solo una radicale rivoluzione del
pensiero avrebbe potuto rendere possibile un’inversione di rotta del nostro
cammino.
Il mio stato d’animo non tardò
pure a subire gli attacchi di una vera depressione, che però dovette
confrontarsi con la mia determinazione di smascherare la vera natura dei tanti
avvenimenti che urtavano il mio attaccamento alle severe norme del viver civile,
non solo, ma anche di dare un contributo ad un’auspicabile lotta per liberare tutti
noi da quelle idee che rendono la vita un penoso e velleitario tentativo di evitare
un progressivo scivolamento verso il baratro.
La reazione, più psicologica che
ideale, richiese però da parte mia una concentrazione spirituale che si
protrasse tanto a lungo, da esaurire alla fine le mie risorse intellettive e
non tardò molto che caddi in uno stato soporifero. Ancora qualche minuto
e,quasi assonnato, mi parve di assistere, dalla finestra che avevo davanti, ad
eventi più o meno strani , ma da un profondo significato.
Risvegliatomi dopo un
indeterminabile periodo di tempo, confidai filo per segno all’amico Gualtiero,
che aveva bussato alla mia porta, tutto quello che era accaduto nella mia
visione.
Dalla mia finestra assistevo al
continuo passaggio di mezzi privati e pubblici sulla strada a due carreggiate
che costeggia la locale e importante Casa di Riposo per anziani. Da una parte
la strada era costeggiata da diverse palazzine e da qualche negozio precedute
da un ampio marciapiedi, mentre dall’altra parte solo un marciapiedi piuttosto
stretto la distanziava dalla cancellata del grande giardino dell’ Ospizio. La
strada,quasi un’arteria, era un lungo rettilineo,ogni tanto interrotto da un
semaforo che dopo aver superato il giardino della Casa di Riposo, era
costeggiata da ambo le parti di ville,palazzine e diversi negozi
Non avevo mai avuto simpatia per
la vista su quella strada perché il traffico di auto e moto che ospitava era in
netto contrasto con la tranquilla vita del paese che attraversava. Tranquillità
che io amo sopra ogni cosa.
Inoltre consideravo contro legge
la velocità dei veicoli che la percorrevano : in fin dei conti eravamo
nell’abitato e il codice della strada pone in questo caso un limite di 50 km
orari mentre non molti erano gli automobilisti che la rispettavano. Oramai ero
però abituato a quell’andazzo,pur sempre deprecandolo in quanto su quella
strada vi era solo un passaggio pedonale, che difficilmente i veicoli, a
velocità superiore alla norma,avrebbero potuto rispettare con immaginabili
conseguenze per i poveri pedoni.
Se poi qualche sprovveduto avesse
attraversato al di fuori del passaggio? Sì! Avrebbe avuto torto,ma certamente
sarebbe finito all’Ospedale, anche se in fin dei conti stava attraversando una
strada di un centro abitato.
Quel giorno,però,un rumore fuori
dal solito, che fece persino tremare i vetri della mia finestra, mi fece aprire
di colpo gli occhi quasi chiusi dal sonno. Essendo tutt’altro che
giovane,poi,quel rombo improvviso e poco diverso da quello di un aereo che non
volasse troppo distante dal cielo, mi fece addirittura sobbalzare, col cuore da
un accelerato battito.
Ebbene! Da dove proveniva quel
rumore? Incredibile a dirsi proveniva da un tizio qualsiasi che aveva necessità
di percorrere quella strada. Proprio così con la differenza però che la voleva
percorrere violando più di un articolo di legge : quello del limite della
velocità,quello del limite dell’inquinamento acustico ecc…
Ma è mai possibile ?Esistono
forse delle auto così rumorose?
No,non esistono, ma quel rumore
non era provocato da un’auto, ma da una moto, da un vero centauro, di quelli
molto comuni e molto diffusi, con tutte le caratteristiche necessarie per
correre su speciali piste ,per abbattere record di velocità, ma che invece vengono
venduti a chiunque, col beneplacito del competente Ministero.
Il folle motociclista avendo
notato che dopo la curva che stava superando, avrebbe avuto davanti a sé un
lungo rettilineo, non ostacolato dal semaforo che segnalava verde, accelerò a
tutto gas e fulmineamente la ripresa del veicolo. Superate poi spavaldamente le
numerose auto che aveva davanti, si era lanciato in una folle corsa ancor più
rumorosa che spericolata. E quella sparatoria di insostenibile rumore,apportatrice
di gas micidiale e di una ventata di violenza, continuò a lungo in quanto la
strada sarebbe stata rettilinea fino alla prossima curva, che distava non meno
di 3 kilometri dall’ inizio della folle sparatoria. Da notare poi che dopo il
semaforo la strada continuava fiancheggiata, da ambo i lati, da case,ville e
negozi. Il grave pericolo,quindi,era di lungo percorso.
Bene. Concludiamo: non è forse un
classico esempio di violenza, la pericolosa bravata del motociclista appena
descritta? Sì! E’ proprio una violenza. Violenza contro le norme di legge. La
legge può essere inosservata in tanti modi : per mancanza di civismo, per
abitudine di imbrogliare il prossimo, specie se questi è lo Stato, per
ignoranza della legge,per menefreghismo delle conseguenze che può comportare
alla comunità la violazione delle leggi ecc…
Ma quella del centauro aveva
qualcosa di più : la violenza. La folle corsa che avrebbe potuto provocare anche una
catastrofe è stato un fulmineo atto di violenza, un disprezzo degli altri
utenti della strada,indifferenti a quanto accadeva perché pur’essi soventemente
gabbano la Legge,dei cittadini che non sarebbero stati più sicuri di
attraversare la strada,di sfida agli organi che dovrebbero vigilare che atti
del genere non vengano compiuti e che comunque dovrebbero essere severamente
sanzionati,con il ritiro della patente prima di tutto.
Non rari purtroppo sono i casi di
gravi e pericolosi eccessi di velocità di auto o di moto che vengono compiuti
mentre la Polizia o i vigili proseguono imperterriti ad erogare contravvenzioni
per divieto di sosta.
Tutto in definitiva è andato come
da copione. La Pubblica Autorità come al solito ha brillato per la sua assenza.
Gli utenti della strada hanno sopportato passivamente l’agire del motociclista non
avendo tutti la coscienza a posto. I pedoni si sono accontentati degli effetti
provocati dal ruggito del centauro su di loro : un senso di paura, quasi
approvazione dello sconsiderato comportamento in atto,li ha severamente
sconsigliati di attraversare la strada e così il comportamento criminoso non
solo è rimasto impunito, ma ha anche limitato la libertà del prossimo.
L’episodio di violenza descritto
mette quindi in luce una pecca molto grave, perché mette in causa la pubblica
coscienza : la passiva rassegnazione davanti a qualsiasi attentato ai beni,alla
persona dei singoli e all’insulto provocatorio delle Istituzioni che ci
rappresentano.
Non certo frequenti sono i casi
in cui si è arrischiata la vita per impedire la perpetrazione di delitti contro
il patrimonio, le persone e le violazioni di Legge.
Quanto bene si sarebbe fatto e si
farebbe al nostro Paese se con coraggio civico avessimo impedito, cercassimo
tutt’ora di impedire in ogni modo qualsiasi infrazione di legge, i delitti di
ogni ordine e grado, gli insulti alla pubblica decenza, che cadono quotidianamente sotto i nostri
occhi!
Sono invece delle mosche bianche
coloro che si fanno sentire, che vogliono onorare il debito verso il fisco obbligando
il fornitore a documentare la vendita del suo prodotto,l’artigiano ad emettere
regolare fattura della sua prestazione, che inveiscono per l’eccessiva velocità
di un’auto,che protestano se il ciclista procede contro mano, se si fanno
schiamazzi sulla pubblica via,se si oltraggia pubblicamente il pudore con atti
screanzati od addirittura osceni, se alla radio o in televisione si ricorre a
parole volgari,triviali, se davanti agli occhi di innocenti creature si
commettono atti licenziosi la cui sede naturale sarebbe il postribolo!
Dobbiamo convincerci che il buon
esempio e le proteste per qualsiasi agire che leda la comunità, contribuirebbero,nel
tempo, a cambiare, a rinnovare l’orientamento ideale di tutti noi.
Malauguratamente ciò avviene di
rado,larvatamente e le proteste non sono gridate come dovrebbero essere, ma
fatte a bassa voce, con il timore di imbarcarsi in un aspro e rumoroso
contrasto, che darebbe invece inizio ad una sana dialettica ed anche ad una
coraggiosa lotta,pregiudiziale ad ogni rinnovamento.
Non si erano forse disfatti da colpevoli
timori gli eroi della lotta per l’indipendenza dallo straniero e i partigiani
che offrirono la loro vita per liberarci dal fascismo?E tanti altri furono gli
esempi di amor di patria e di libertà,come purtroppo, d’altro canto, furono
barbari e dissacranti tanti delitti perpetrati dai nemici dell’umanità.
Pensiamo all’olocausto di migliaia di ebrei, di antifascisti,di rom,di
comunisti,di oppositori ad una politica liberticida e riflettiamo su questi
eccidi. Vada, nell’occasione, un commosso pensiero al sacrificio dei sette
fratelli Cervi, strappati dalla vita tutti assieme dal nazi-fascismo ed
all’immenso dolore della loro famiglia, che ci fa comprendere che la ferocia,il cinismo dei
nemici dell’ uomo non hanno limiti.
In altri casi,anche recenti,le
proteste di massa si sono invece fatte sentire anche se,però, non sono riuscite
ad impedire che boriosi uomini di Stato, al vertice di grandi potenze,
mettessero in atto l’invasione dell’Iraq e dell’Afganistan, lasciando ai popoli
di scontare le immani conseguenze delle loro sciagurate decisioni.
Una tragica beffa il risultato di
queste invasioni delle terre altrui : non hanno minimamente diminuito il
fragore delle bombe e l’eccidio di uomini,donne e bambini, che continuano ad
imperversare in quei paesi. In Afganistan,per esempio,i talebani dominano
ancora su quasi tutto il territorio e la NATO bombarda e distrugge un
Ospedale,provocando la morte di medici e ricoverati, col pretesto della
presunta presenza nel nosocomio di alcuni terroristi bisognevoli di cure.
Le proteste,che in tante
occasioni sono state elevate con i lumi della ragione e che hanno raccolto
l’adesione di larghi strati di tanti popoli, lasciano una traccia di generoso esempio
da seguire.
Sarebbe nostro dovere rammentare
pure lo sconsiderato e punitivo attacco alla Libia che ha facilitato ,come lo
hanno facilitato pure tutti gli arbitrari interventi delle grandi potenze nel
medio oriente,l’ingresso nella scena politica e militare dell’ Isis,mano armata
del cosiddetto Stato del Califfato.
Ma talmente numerose sono state
le manifestazioni più di prepotenza che di potenza di alcuni Stati, che ci
dovremmo dilungare a lungo per evidenziarle e denunciarle, a discapito della
trattazione di altri argomenti che riteniamo
prioritari e di cui veramente emblematico è quello,già solo in minima
parte accennato prima, dell’insufficiente presa di coscienza del dovere di dare tutto noi stessi per
correggere il tortuoso cammino che stiamo oggi seguendo e che ha tutte le
caratteristiche di portarci sempre più su una china pericolosa.
Stiamo seguendo,ho detto? Mi sono
così espresso non per coinvolgere tutti nella colpevole abulia, che a poco a
poco ci farà sopraffare e sta già iniziando a farlo, dalla corruzione e dall’immobilismo
spirituale, ma per diluire e rendere meno severa questa grave contestazione : deve
essere infatti chiaro che una non esigua parte del gregge umano dispone ancora
di una coscienza non contaminata dal
purtroppo preponderante disuso della ragione.
E per mettere in chiaro la
capacità risolutrice di ogni problema della ragione, esporremo diversi casi e
le conseguenze del mancato richiamo a questa elevata manifestazione dello
spirito.
Preliminarmente sarà necessario
rispondere a questi interrogativi:
Che cos’è la ragione?Come si forma? Qual è la
sua origine?
La ragione comune è una ordinaria
manifestazione di buon senso cui ricorriamo per risolvere qualsiasi problema che
non riguardi quelli di ordine etico o che concernano le questioni dell’origine
della vita.
La ragione comune è usata da
tutti per risolvere i problemi contingenti e decidere sulla loro soluzione nel
modo il più vario possibile : secondo la convenienza,il gusto, la valutazione
utilitaristica. Ogni risultato acquisito non è censurabile nel merito.
Con l’uso della ragione comune si
possono esprimere opinioni su qualsiasi evento, sulle azioni dell’uomo,ma solo
in prima istanza.
Solo la pura Ragione può invece
individuare in profondità la vera causa che li ha determinati.
Una legge emanata dal
Parlamento,per esempio, in base alla ragione comune può essere ritenuta logica
e giusta soluzione di una determinata situazione che si era venuta a creare.
In base alla pura Ragione, cui
non sempre,anzi raramente si ricorre,
può emergere la vera causa per
cui è stata caldeggiata l’approvazione di quella legge. Il più delle volte
emergerebbero motivazioni del tutto sottaciute e più o meno lecite.
Motivazioni inerenti ad una causa
artatamente nascosta,finalizzata soventemente al raggiungimento di un risultato
divergente da quello dichiarato.
Casi del genere sono tutt’altro
che rari nell’attività politica del nostro Stato, specialmente in quei governi
in cui la maggioranza si dichiara paladina di un certo orientamento politico,
mentre in realtà si adopera per raggiungere obiettivi congeniali a partiti di
diversa estrazione politica.
In diversi casi si è passati da
un orientamento socialista a quello destrorso.
In particolar modo per risolvere
problemi di ordine etico e per rispondere ai quesiti che ci poniamo
sull’origine della vita, nostra e dell’Universo cui apparteniamo,non è
sufficiente richiamarci alla ragione comune.
E’necessaria una vera Ragione,una
Ragione pura che non è ancora ben conosciuta nel mondo in cui viviamo. Per trovarla
dobbiamo cercarla in un’altra realtà, in un'altra spiritualità : quella da cui
ha avuto origine il tutto,noi compresi.
Dobbiamo a questo scopo
addentrarci in una selva oscura,talmente fitta di idee da farci smarrire la
diritta via. Occorre pertanto munirci di una bussola che ci riporti alla luce.
E quando ancora brancoleremo nel buio, dovremo cancellare dalla nostra memoria tutto
quello che vi si trova depositato e cioè quello che pensavamo prima : una vera
e propria zavorra ideale.
La bussola allora ci dirà,come
tornerà la luce, che noi siamo infinitesimali particelle dell’Universo, che ha
in sé una legge che regola la vita di tutto ciò che esiste e che pertanto,non
vi è alcun logico motivo di attribuire ad altro ente sia la nostra origine che
la guida della nostra vita.
A questo punto, convinti e non
potremmo non esserlo,che non solo la materia del nostro corpo, ma pure la
nostra spiritualità, siano le stesse
dell’Universo, saremmo già sulla buona strada di sapere perché pensiamo
e in cosa consiste la Ragione.
Un sillogismo potrà facilitare la
nostra risposta :
L’Universo è
un enorme organismo ,originato da un intensissimo nucleo di materia di
incommensurabile energia, che,dopo il bing- bang, si è espanso senza limiti di
propaggini, a loro volta creatrici di stelle galassie e soli di
incommensurabile quantità e che, dalla
nascita, regola, con una legge che ha in sé,l’Armonia, i sincronici movimenti,
le funzioni e i movimenti e delle stupende creature che vivono in esso.
Un’attività
come la suddetta richiede un’intelligenza,una spiritualità.
L’uomo è una particella dell’Universo.
L’uomo è
quindi della stessa materia e spiritualità dell’Universo.
E la Ragione?
Non può che essere insita nella stessa spiritualità.
Dalla suddetta
premessa,secondo noi inconfutabile,perché avvalorata dalla scienza,si può dedurre
che l’uomo abbia in sé una Ragione superiore,pura, ma che non sempre la usa e
cade conseguentemente e molto sovente nell’errore perché, non riconoscendosi
figlio dell’Universo,non è conscio di possederla. Si affida quindi alla ragione comune, non
ancorata alla spiritualità dell’Universo, originata
dall’energia prima e costitutiva quindi della sua materialità e quindi anche
della nostra.
L’uomo ha
quindi in sé la Ragione pura e può appropriarsene se si riconosce figlio
dell’Universo. Ci sembra però che ora si debba sapere in qual modo l’uomo possa
riconoscersi,per poterla usare,figlio dell’Universo.
A questo punto
dobbiamo richiamarci alla legge che regola l’Universo,l’Armonia, che
ripetiamo,è una delle componenti dell’energia prima che l’ha originato.
L’Armonia può orientare l’uomo nella giusta soluzione dei problemi che si trova
davanti nel corso della sua vita.
E perché
sarebbe giusta quella soluzione?
Sarebbe giusta
perché, lo ripetiamo,la spiritualità dell’uomo è la stessa dell’Universo, che
nelle sue componenti vi è proprio Armonia, che regola la vita del tutto e cioè
della materialità spirituale di cui noi siamo un’infinitesimale particella.
E come opera
l’Armonia?
Regola la
materialità dell’Universo,di cui è parte,mantenendo sul tutto un moto di
perfetti equilibrio e sincronia, che permette lo svolgimento di una ordinata
vita universale e senza il quale nulla esisterebbe e se venisse a mancare tutto
si dissolverebbe.
Ed è
una forza alquanto severa: quando l’equilibrio universale viene
violato,l’Armonia provvede a ristabilirlo tramite una forza contraria a quella
che lo ha turbato.
E nei confronti
degli squilibri provocati dall’uomo?
Lo squilibrio
dell’Universo provocato da un delitto dell’uomo viene ristabilito con il
rimorso,il pentimento e il riconoscimento della colpa da parte dello stesso.
Chi commette
un’azione contraria all’Armonia universale,che ognuno ha in sé anche se non ne
è cosciente,viene in definitiva spiritualmente aggredito da una varietà di
emozioni e sentimenti sconfortanti: il senso di aver lacerato la barriera del
lecito e di essere sprofondato nel baratro spirituale.
A volte viene
pure inconsapevolmente spinto a compiere scelleratezze più gravi o,al
contrario,viene a sentirsi invaso da un insopportabile rimorso o da un’altra
infinità di stati d’animo che seppellirebbero in lui anche quel minimo di
serenità che è indispensabile e che senza la quale continuerebbe a vivere,ma brancolando
nel buio.
E se poi
questa presa di coscienza non si verifica del tutto, chi ha peccato non si
salva e porta con sé la disperazione fino alla morte.
Nelle
componenti della spiritualità dell’Universo oltre all’Armonia vi è pure,come
abbiamo già detto, l’amore, che ne orienta la finalità.
Spiritualità,Armonia
e amore sono un tutt’uno,emanazione diretta dell’energia prima che ha originato
l’Universo.
E
nell’uomo,che ha in sé la spiritualità vi è pure l’amore,l’amore puro. Puro
perché la sua origine coincide con quella dell’Universo e prima dell’Universo
nulla esisteva che potesse renderlo impuro.
Questa sarebbe
quindi la legge che regola la vita dell’Universo e che dovrebbe regolare anche
quella dell’uomo.
Ma l’uomo è
apparso sulla terra molti miliardi dopo la nascita dell’Universo e quindi la
spiritualità che ha in sé opera solo se egli la riconosce quale componente
dell’Universo di cui è figlio e non decida di agire di sua sponte ricorrendo al
libero arbitrio.
Se invece è
cosciente di poter disporre di una legge superiore alla propria volontà e
l’osserva, prenderà giuste decisioni nel risolvere i problemi che si troverà
davanti nella propria vita. E questo osservare le leggi universali non è altro
che la pura Ragione.
Abbiamo già
detto che l’uomo debba riconoscersi una particella dell’Universo :ora dobbiamo
chiederci come e quando ciò potrà avvenire.
Non è certo un
orientamento dello spirito, ma anche culturale,che si possa formare in noi da
un giorno all’altro.
Ciò vale anche per coloro che già,ma solo nel recondito dei propri pensieri,
sono portati ad intuire che tutto ciò in cui hanno creduto fino ad un certo
momento non soddisfaceva e non soddisfà affatto l’appagamento della loro esigenza di una nuova
visione della propria origine e della legge che avrebbero dovuto e debbono
osservare.
Nella gran
parte degli esseri umani poi,una particolare tendenza a precludere l’intuizione
di quest’idea, provocherebbe una profonda inquietudine dello spirito, lavorando
come un tarlo nella coscienza e minando l’equilibrio indispensabile per
resistere alle tentazioni di tutto ciò che universalmente è considerato
illecito.
Questa,
riteniamo che sia stata e sia la causa dei tanti errori e in certi casi dei delitti
che sono stati consumati e vengono consumati ai nostri giorni e che non tendono
a scemare .
Che sia la
mancata liberazione dalla zavorra delle vecchie idee, che renda una parte degli
uomini a perdere i freni inibitori delle azioni inconsulte? Non ci sarebbe da
meravigliarsi che fosse proprio così.
Con lo
scorrere del corso della storia, gradualmente, dall’embrione in cui si trovava
impedita,comincia a dare un cenno di vita, per germogliare a poco a poco e poi
tumultuosamente, una nuova idea, all’inizio una specie di credo religioso. C’è
la scienza però che mette le cose a posto con la sua dissezione fino
all’inimmaginabile della materialità dei mondi di cui scopre, calcando le orme
di illuminati pensatori,l’origine sua, quella dell’Universo e di noi stessi e
quel che è più rivoluzionario,la sua spiritualità di cui ci siamo già
intrattenuti.
La nuova idea
,grazie alla scienza,comincia allora a prendere corpo svelando tante
verità rimaste fino ad ora dei veri e propri misteri.
Ed è per merito
di queste intuizioni che non pochi di noi cominceranno a sentirsi figli
dell’Universo e con l’avanzar del tempo e le conquiste della scienza tanti
altri e sempre più numerosi ne seguiranno.
Coloro che
credono nelle Divinità potrebbero obiettare che l’uomo, col sentirsi figlio
dell’Universo, verrebbe a perdere quella guida,quel fascino che la devozione
alla Religione e ai suoi simboli può dargli.
Se,per
esempio, volesse comunicare con la Divinità,chiederle una grazia,un aiuto o
volesse confessarle le proprie colpe, a chi si dovrebbe rivolgersi, a chi
dovrebbe far pervenire i propri pensieri, quale figlio dell’Universo?
Tanto più che,
sono forse la maggioranza, quei credenti che nell’esprimere le loro preghiere le
indirizzano ad una Divinità con la specifica apparenza riprodotta quasi sempre
nello stesso modo,nelle immagini e nei quadri che si trovano dappertutto,non
solo nelle Chiese: una Divinità antropomorfa.
Il problema
non esiste per coloro che sono convinti di avere la stessa origine e di
possedere la stessa spiritualità dell’Universo.
Per loro la
parola “credo” non ha senso,non dice nulla : sentono in loro stessi una forza
che li orienta ad usare la vera Ragione,a non agire contro la legge che è
insita nella materialità spirituale dell’Universo e quindi in loro stessi e che,
come ne regola la vita così pure regola anche la loro. La sensibilità conquistata
con la liberazione da tutte quelle idee che hanno loro impedito fino ad ora di
rendersi conto della propria origine e dell’immanenza dell’Armonia universale,
li orienta ad affidarsi alla vera Ragione , quale principio informatore
dell’esistenza, con la quale può essere superata qualsiasi difficoltà che
ostacoli un degno vivere.
L’attuale
rispettabilissimo successore di san Pietro denuncia con grande coraggio ed
illuminanti parole le più gravi pecche compiute da una parte dell’umanità e di
ciò dobbiamo essergliene alquanto grati anche se vorremmo pure sapere con quali
armi si potrebbe impedire il succedersi di tante scelleratezze attribuibili non
solo ai potenti,alle loro congreghe, ma anche all’umanità in generale.
E’ dubbio però
che impetrare l’intervento dell’Onnipotenza a questo proposito sia risolutivo.
Le pecche,le
scelleratezze,i delitti potranno scemare gradualmente solo con l’auspicabile prevalere dell’uso
della vera Ragione, nella nostra tribolata specie.
Oltre che a
ritenere superfluo il credo nella Divinità, l’uomo, se si convincerà di essere
una creatura dell’Universo, non sentirà più nemmeno il bisogno di ricorrere ai
vari pensieri filosofici per avere un orientamento spirituale che gli permetta
di appagare la sua sete di conoscenza.
La
metafisica,l’idealismo,il razionalismo,il meccanicismo,lo sperimentalismo ed
altre teorie possono averlo appassionato, toglierlo da quella posizione di
tabula rasa in cui si trovano gli agnostici e gli esseri idealmente abulici, ma
non l’hanno affatto messo sulle tracce sia della propria origine che della
spiritualità universale che ha in sé.
L’aiuto a
metterlo sulla strada giusta per svelare quelli che per l’uomo erano ed in
parte sono ancora oggi misteri, gli è stato dato, riteniamo,dal panteismo di
Spinoza,dall’idealismo di Schelling, Heghel e dal materialismo di Karl Marx :
questi filosofi si sono resi conto ed hanno sostenuto i primi, che natura e spirito
coincidono e l’ultimo,Marx, che la
materia è tutto,che è l’intelletto che secerne i pensieri,che in definitiva
hanno origine dalla materia.
Persino uno
dei più grandi pensatori,Aristotele,vissuto oltre due millenni or sono,sostenne
che anima e corpo sono un tutt’uno.
Il pensiero di
Karl Marx, elevato pensatore, è culminato con il sostegno all’idea comunista,
già insita nel profondo significato della predicazione di Cristo che,infatti,
aveva suscitato il sollevarsi degli scudi dei potenti del tempo, accaniti
conservatori delle loro ricchezze.
Quando poi
quest’idea venne enunciata e diffusa nel “ Manifesto del Partito comunista”
(1948) Marx divenne l’uomo più odiato e calunniato del mondo.
E se non
proprio l’odio, la totale avversione contro l’attività comunista, culminò, con
la creazione da parte delle classi sostenitrici del capitalismo e delle varie
Chiese, di un cordone sanitario che isolò il costituito Stato socialista dalla
comunità internazionale.
La politica
delle grandi potenze capitaliste fu talmente aggressiva da provocare, da parte
dell’URSS e dei movimenti che la sostenevano, un notevole inasprimento sia
nell’elaborazione dell’ideologia che nello svolgimento dell’attività politica.
Da non
dimenticare poi che il movimento comunista in Russia,aveva subito,sin dalla
nascita, una feroce repressione reazionaria da parte dello Zar che di
conseguenza l’aveva portato verso un intransigente estremismo.
Ne derivò che
la stessa dirigenza del nuovo Stato proletario non sempre ricorse, come del resto
fecero le altre potenze, all’uso della vera Ragione e da ciò iniziò a farsi
concreto il reciproco ricorso allo
scontro militare.
L’ingresso poi
sulla scena internazionale dell’aggressivo e guerrafondaio nazismo e dell’alleato
fascista, fece traboccare il vaso già colmo.
Così passo
dopo passo l’URSS dovette sospendere la realizzazione del Comunismo nel proprio
ambito e dedicare ogni risorsa ed energia alla preparazione della propria
difesa, del tutto necessaria, considerato il rischio di uno scontro atomico.
Indebolito e
snaturato dalla nuova realtà, che certamente non aveva imposto, il comunismo si
trovò ridotta al minimo la propria potenzialità e venne sopraffatto con il
conseguente predominio sul mondo di un nuovo corso economico, ancora più insidioso
del capitalismo : il liberismo finanziario,vera espressione dell’individualismo
e dell’egoismo più sfrenato.
Gli eventi che
abbiamo descritto e la loro conclusione, mettono in evidenza le gravi
conseguenze, che possono essere provocate dal non uso della vera Ragione.
Se l’idea
comunista, in sé indubbiamente accettabile, non fosse stata così
sconsideratamente respinta, pure la risposta dei movimenti che la propugnavano
non sarebbe stata altrettanto preclusiva e chissà! l’avvento di una vera società
comunista non sarebbe stata certamente in contrasto con l’armonia
dell’Universo, in quanto in essa si sarebbe realizzata la giustizia sociale e
la ricerca scientifica avrebbe avuto la più completa libertà d’azione e il
primo posto nelle sue finalità.
E’ però da
escludersi che un decorso così contrastato ed addirittura caratterizzato da una
violenza senza esclusione di colpi da parte della canea reazionaria, come quello della storia del movimento
comunista, potesse far nascere,in quell’epoca ed anche ora, una società di
liberi ed eguali.
Non è comunque
tramontata la speranza che una società del genere si realizzi in futuro : se
ciò non avvenisse, è indubbio attribuirne la
responsabilità al mancato uso della Ragione.
Ci sembra ora
opportuno,se non addirittura indispensabile,sapere quale sia stata l’
ispirazione,l’idea di base che ha spronato l’uomo nel percorso del suo
cammino,dal remoto inizio ai giorni nostri.
Dobbiamo
infatti riconoscere che, dal momento in cui è apparso sulla terra, l’uomo ha
progressivamente affinate e senza soluzione di continuità, non solo la sua
capacità di dominare gli ostacoli materiali che si è trovato davanti,ma anche
l’attività dello spirito, rischiarandogli l’oscurità (o cecità?) della propria
conoscenza.
Non è forse
riuscito a divenire,da creatura indifesa ed esposta ai quattro venti qual’era
,dominatore quasi incontrastato della natura e confortato da una spaventosa serie di invenzioni che gli
rendono facile la vita?
Era nato nudo
e poi si è coperto da pelli animali.
Era alla mercé
delle belve e si è munito di clave e poi di frecce per difendersi.
Era esposto al
freddo, agli scrosci di pioggia,ai fulmini e si è costruito a poco a poco una
casa.
Aveva
difficoltà a compiere anche minime distanze, a portarsi addietro le sue cose ed
ha inventato la ruota ed il carro.
Subiva
frequenti aggressioni da parte di altri uomini ed allora si è munito dello
scudo per difendersi e della spada per contrattaccare.
E’ stato poi
un frenetico susseguirsi di progressi materiali.
Un tempo si
copriva di pelli animali,oggi si abbiglia con confortevoli, ricche ed eleganti
vesti.
Un tempo si
difendeva con le frecce e la spada,ora risponde alle aggressioni e pur attacca,
con armi potenti e spaventose che provocano morte e distruzioni a largo raggio.
Un tempo
percorreva poche miglia su un carro, ora compie il giro della terra in poche
ore e si posa persino sulla luna, raggiunge persino, con navicelle astrali
teleguidate, le più lontane galassie.
Quale la
causa,la prodigiosa causa, che ha fatto progredire fino ad alte vette, il
pensiero dell’uomo?
Riteniamo che
si possa coscientemente sostenere che la spinta decisiva a rivoluzionare la
vita dell’uomo sia stata dapprima lo stato di necessità e il ricorso
all’osservazione, all’esperienza e poi la ricerca scientifica e i prodigiosi
risultati da essa raggiunti.
Il credo
religioso ha senza dubbio dato all’uomo un consistente aiuto per il superamento
delle immani difficoltà che nelle prime epoche della sua apparizione sulla
faccia della terra ostacolavano il percorso della sua esistenza, ma dal momento
in cui la fede è stata presa in ostaggio quale strumento per il formarsi di una
Chiesa
rigidamente
dogmatica e tesa al munirsi di un potere temporale,si può senza alcun dubbio
ritenere che la Religione sia stata un ostacolo al progresso dell’uomo,sia
materiale che spirituale.
Si deve
comunque riconoscere l’ esemplare abnegazione di tanti umili religiosi che
hanno sacrificato la propria vita per il bene del prossimo e per opporsi a quei
peccati che violano anche l’Armonia dell’Universo.
Ritornando
allo sprone al progresso dell’uomo dato dalla ricerca scientifica oltre agli
antesignani dell’ ultima e più illuminante fase basata sull’esperienza, già
abbiamo menzionato Galileo Galilei, Newton, Einstein ed altri,tanti altri.
Sulle orme delle loro conquiste altri uomini
di scienza ed altri organismi hanno svelato e stanno svelando ciò che della
materia era ed è ancora ignoto : chi non ha avuto notizia del bosone di
Higgs(suo scopritore)ossia quella particella che permeerebbe l’Universo
conferendo massa alle particelle elementari e che garantirebbe l’ esistenza al
modello standard della materia?
Chi non è al
corrente dell’attività e degli ambiziosi programmi del Cern ( Centro europeo di ricerca nucleare),
collettivo scientifico che sta
portando avanti, con mirabili successi, un’ulteriore fase(forse la decisiva) della
dissezione della materia al fine di acquisire decisivi elementi di
interpretazione della vita, dell’essenza dell’Universo ed anche della nostra?
La
Ragione,ancora allo stadio di intuito, non è però ancora riuscita a dominare
diversi errori, di cui citiamo i più gravi :la sete di violenza,di guerra e alcune
malattie.
La violenza,la
guerra,si incontrano sovente sul percorso compiuto dall’uomo. Ma sull’attuale percorso e su quello che si
prevede? Dobbiamo purtroppo rilevare che violenza, guerre e malattie siano
sempre all’ordine del giorno.
Le malattie un
tempo divoravano la vita dell’uomo : peste, colera, febbri d’ogni provenienza,
dissanguamenti e ferite da lancia e spada,oltre naturalmente a quelle più
comuni ma sovente mortali, mentre oggi si curano e guariscono.
E allora? Le
malattie imperversano ancora ed alcune, alquanto gravi, non sono sempre e del
tutto guaribili : tumori, aids, ebola,
poliomielite, malattie genetiche, morbo di Alzheimer,autismo,
distrofie
muscolari,malattie psichiche,sclerosi laterale amiotrofica ecc.
Ve ne sono poi
di molto recenti di malanni non debellati e non certo di poco conto: quelli causati dai vari vizi e in particolare
le conseguenze dell’uso delle varie droghe, l’alcoolismo e tanti altri.
Mi sembrerebbe
poi di offendere il senso comune con l’ intrattenermi sulle malattie dello
spirito. E’ vero,sono sempre esistite e non solo esistono ancora,ma certune si
sono amplificate nella loro sfera di influenza : una volta albergavano in
prevalenza in ristrette congreghe, ora infettano pure parte del gregge
comune. Mi riferisco, non è difficile
intuirlo, alla corruzione, alle mafie, al massacro dell’attività sessuale che,
da chiave per aprir la via a nuove vite, è diventata spremitura dei sensi a
scopo di libidine e lussuria.
Eccetera,eccetera
ed eccetera
E allora?
Torniamo a bomba : quale principio spirituale ha orientato sino ad ora l’uomo
nel suo cammino mortale e lo guida ancora?
Grandi
pensatori, idealisti in prevalenza,ritengono che il principio originario del
tutto,lo Spirito assoluto,si manifesti e si dispieghi nella vita dell’uomo in
una perenne tensione verso libertà e universalità, tramite un processo
dialettico e cioè con fasi o momenti di affermazione e negazione che si concludono nella sintesi,
conciliazione degli opposti in un momento più alto dello sviluppo. Processo dialettico che è lo stesso
di quello logico che oltre a presiedere alla struttura del pensiero presiede
alla realizzazione dello Spirito assoluto.
E l’idea religiosa trova ospitalità nella
maggior parte del pensiero idealista.
Altri
pensatori,materialisti e in particolare Karl Marx, sostengono invece che sia
stato il materialismo dialettico a presiedere la vita della materia e il
materialismo storico quello del corso della Storia, tramite la lotta tra le
classi sociali.
Ambedue le
correnti di pensiero ritengono che le loro interpretazioni della realtà e della
storia attribuiscano all’uomo una finalità di elevazione della vita. Quella del materialismo storico lo libererebbe da tutte le sovrastrutture ideali , ritenute
funzionali al dominio del capitalismo e aprirebbe all’umanità la via ad una
società di liberi ed eguali e di affermazione della giustizia sociale.
Il nostro
pensiero segue un altro filo conduttore : quello della presenza nell’uomo della
stessa materialità spirituale che ha dato origine all’Universo e ne regola la
vita tramite l’Armonia, che con l’amore ne è una sua componente.
Abbiamo già
chiarito e lo confermiamo, che l’Armonia presiede al mantenimento
dell’equilibrio universale senza il quale nulla esisterebbe ed interviene a
ristabilirlo ogni volta che venisse violato. E che interverrebbe a ristabilirlo
anche quando fosse l’uomo a violarlo con un agire illecito e cioè contrario
all’Armonia,spiritualità che l’uomo ha in sé, anche se non ne fosse cosciente.
Il corso della
storia dell’uomo è stato quindi il manifestarsi graduale, nella sua coscienza,
della materiale spiritualità universale che gli permetterebbe di conoscere la
Ragione , quale strumento per non cadere nell’errore, nell’illecito,violando in
tal modo l’equilibrio universale con tutte le conseguenze già da noi enunciate.
Già abbiamo
premesso che condizione pregiudiziale per la conquista dell’uso della Ragione
da parte dell’ uomo, sia la sua convinzione
di essere una particella dell’Universo,sua creatura in definitiva.
E’ del tutto
intuibile però che l’evoluzione della coscienza umana sia stata,ancor più che
graduale, quasi di impercettibile progressione : nelle prime epoche della sua
vita, l’uomo ha infatti vissuto nella quasi completa cecità ideale e lo è
tutt’ora in rilevante misura.
La coscienza
di sentirsi figlio dell’Universo, della stessa materiale spiritualità è emersa
in lui raramente e inconsapevolmente, permettendogli così, solo in quei casi,
di ricorrere ai lumi della Ragione e di evitare di cadere nell’errore o di
ripararlo, una volta compiuto.
Purtroppo non
sono stati rari i casi di correzioni a loro volta in parte erronee.
Prima di
intrattenerci sulle non frequente intermittenze dell’apparire nell’uomo della luce della Ragione, dobbiamo
rivolgere il riconoscente pensiero a coloro che con il loro intuito e la
dedizione alla scienza hanno dato l’avvio al superamento delle nostre idee, che
dal vicolo cieco in cui stagnavano da secoli, hanno iniziato a volgere un
fiducioso sguardo sulla vera natura e la vita dell’Universo.
Dall’ inconcludente
circolo vizioso della ricerca di un’astratta idea che appagasse la nostra sete
di verità, si è passati a studiare sempre più in profondità quella materia che
a lungo non è stata degna di considerazione scientifica e quindi nemmeno di un
suo inserimento a pieno titolo nella
ricerca dell’origine dell’Universo e di noi stessi.
A questo
punto,con la speranza di aver reso comprensibile la nostra opinione
sull’origine della vita e sulla nostra posizione nell’Universo, riteniamo nostro
dovere rispondere agli interrogativi che inevitabilmente si possono fare sul
futuro di un’umanità, in cui gli esseri convinti di essere un’infinitesimale
particella dell’Universo siano sempre più numerosi.
Prevedere il
futuro dell’ Umanità? Non siamo proprio così presuntuosi da ritenerci in
grado di poterlo fare.
E’
incontestabile che la nostra mente abbia dei limiti. Già l’hanno sostenuto
eminenti filosofi.
Se infatti
cercassimo di sconfinare da quei limiti, verremmo ad arrovellarci nella pura
fantasia, ad addentrarci in vane escursioni metafisiche.
Possiamo fare
solo delle ipotesi,facendo il possibile di rimanere aderenti alla realtà, unica
base non franosa su cui costruire delle ipotesi.
Si potrà
obiettare che anche la nostra teoria sull’origine dell’Universo,di noi stessi e
sulla Legge dell’Armonia,abbiano un che di fantastico,immaginoso.
Un
momento,prego! Noi non abbiamo esposto alcuna teoria. Abbiamo solo messo a
disposizione di tutti, in particolar modo di coloro che sono inclini all’uso
della Ragione, una strada diversa e migliore di quella percorsa fino ad oggi e
che è probabile ci porti nell’abisso.
Il nostro
pensiero si basa sulle conquiste della scienza, che ci autorizzano a
prospettare una concreta alternativa alle confuse e inconcludenti ideologie e alle
fedi religiose,che fino ad oggi non sono riuscite a schiudere all’uomo un
futuro sereno,privo di sterili e molto nocivi conflitti materiali e spirituali.
Aderiamo alle
incontestabili conquiste della scienza anche perché le riteniamo in linea con
lo sviluppo del pensiero dell’uomo.
Non è forse
ineluttabile un nuovo corso della filosofia che dalle orme ormai sbiadite dei
deismo,del razionalismo , dell’idealismo e di tante altre teorie, non si
immetta fiducioso in quelle della scienza, che ha dato sino ad ora
inconfutabile dimostrazione dei propri assunti?
Dopo queste
dovute precisazioni, passiamo a fare delle ipotesi sul futuro del mondo, sul
nostro avvenire.
Riteniamo che
possano succedere molte cose. Prima di tutto,lo speriamo, nuove e decisive
conquiste della scienza che,conseguentemente,convincano la maggior parte degli
uomini di essere una infinitesimale particella dell’Universo e di poter quindi
disporre dell’uso della vera Ragione.
La minoranza
si adeguerà alquanto prima a questo auspicabile processo.
Ed allora cosa
succederà?
Quello che si
prevede è sempre aleatorio. In base
all’ipotesi più ragionevole gli uomini che prediligeranno il libero pensiero,
contribuiranno a purificare la malsana spiritualità che grava sul mondo e con il loro esempio
convinceranno molti altri a fare altrettanto.
Il modo di
pensare e di agire degli uomini si eleverà quindi progressivamente e la
quantità di coloro che sono dediti al delitto,oggi alquanto consistente,
diminuirà sempre più assieme alla massa degli scettici,ancora prigioniera dei
vecchi modi di pensare.
E così il
mondo, a poco a poco, cambierà in meglio fino a trasformarsi del tutto : una
nuova spiritualità renderà la vita veramente degna di essere vissuta.
Riteniamo però
che solo il nostro impegno, la nostra buona volontà siano le condizioni sine
qua non perché l’uomo possa incamminarsi verso un futuro di vero progresso
materiale e spirituale,di serenità.
Ecco allora
che nasceranno nuovi ideali, nuove aspirazioni, propositi sempre più
elevati,idee sempre più affascinanti, sempre però ancorate alla comprensione e
alla partecipazione alla vita dell’Universo, al rispetto dell’Armonia.
In questo
idilliaco augurabile contesto, ci sarà infinito spazio per una nuova musica,non
cacofonica come l’attuale, una nuova poesia e una nuova narrativa, purificate da tanti modi di
esprimersi non del tutto inebrianti.
Pure il sesso
diverrà sempre più l’espressione del vero amore e tutti i fasulli richiami al “
fare l’amore “ verranno ignorati o addirittura zittiti al primo accenno.
E la
Filosofia? Sarebbe definitivamente morta?
E’ dubbio,
molto dubbio.
Forse, dopo la
sua pausa , decretata da un nuovo modo di pensare di una significativa parte
degli uomini,di coloro che per apertura mentale non respingono a priori le
nuove idee, per poi accoglierle se ritenute utili alla conoscenza, è probabile
che si faccia sentire.
Tanto più che
l’uomo si troverà davanti nuove tematiche che la filosofia potrà fargli
affrontare ,se richiesta, con la dovuta ponderatezza.
E non saranno
di certo poche le conquiste della scienza, le manifestazioni di un’arte
rinnovata, le nuove mete, che renderanno più intensa e creativa l’attività
spirituale dell’uomo.
La più elevata
finalità
dell’uomo sarà però la
continuazione di una specie sempre migliore e nel suo sogno apparirà anche…. l’
eternità.
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@lorenzofantacuzzi